Miele di castagno: caratteristiche e storia
La pianta da cui deriva il miele di castagno è un albero con foglie dalla forma allungata che può arrivare fino all’altezza di 25-30 metri. Non è chiaro se si tratti di specie indigena del territorio italiano o introdotta; quel che è certo è che l’uomo ne ha favorito la diffusione negli ultimi due millenni sia per ricavarne frutti (castagne) che per il legno. I fiori maschili sono infiorescenze di colore giallo-verdastro lunghe 10-20 centimetri; alla loro base sono presenti i fiori femminili, in numero di 2-3 raccolti in unico involucro. E’ comune negli ambienti collinari e montani fino ad 800-1000 metri dì altezza. Il periodo di fioritura va da giugno a luglio e la produzione di miele, pur non elevata, è costante nel corso degli anni.
Il miele
Il miele di castagno é una delle principali produzioni uniflorali italiane. Si tratta di un miele con caratteristiche
che non incontrano il gusto della maggior parte dei consumatori (colore scuro, odore pungente,
sapore amarognolo) anche se ultimamente si registra una inversione di tendenza.
Zona di produzione
Tutta la produzione del miele di castagno proviene dall’apiario situato all'interno del territorio dell'azienda.
Fioriture accompagnatorie
Da un anno all’altro si registrano variazioni di colore e sapore. Ciò è in parte dovuto a fioriture accompagnatorie tipiche della collina (rovo, tiglio e fiori di prato) ma principalmente alla presenza più o meno marcata di melata del castagno stesso dovuta all’attacco di insetti vari (ordine: Rhyncota, sottordine: Homoptera). Se la presenza di melata è abbondante il miele è più scuro e meno amaro.
Caratteristiche organolettiche
- Stato fisico: liquido o a cristallizzazione molto lenta, non sempre regolare.
- Colore: più o meno scuro, con tonalità rossiccio/verdastre nel miele liquido; marrone se cristallizzato
- Profumo: intenso caratteristico
- Sapore: poco dolce; normalmente acido; amarognolo; tannico; astringente.
- Aroma: intenso caratteristico, simile al profumo